domenica 25 novembre 2012

DEATHWATCH - for the Emperor!

Ovvero, non si gioca di solo Tolkien!
Dalla tetra oscurità del lontano futuro, son giunti tra noi da un po' di tempo una serie di manuali per giocare pesantemente nell'universo gotico dark di Warhammer40k.
Anche chi avesse dimestichezza con il gioco di miniature, forse non sa bene cosa aspettarsi.
E bene, la Fantasy Flight Games ha mantenuto, nei manuali dedicati all'ambientazione in questione, un vecchia idea alla base del Warhammer Fantasy Roleplaying game.
Le professioni.
In pratica, la classe del giocatore è determinata dal "costo" necessario per accedere a un elenco unico di abilità e talenti: una professione più votata al corpo a corpo "pagherà" meno punti sviluppo per quel blocco di capacità legate al combattimento in mischia; una professione che eccelle nei poteri psionici, sarà facilitata nello sviluppo di capacità (appunto) psioniche.
Il sistema è as easy as it sounds e anche estremamente componibile, tanto è vero che la stessa struttura di regole è stata adattata per ben 5 linee di prodotto, 5 manuali base che ogni volta permettono di vivere (e morire) da prospettive diverse il cupissimo mondo futuristico generato dalla menti della Games Workshop e sviluppato negli spinoff ruolistici dai tipi della FFG.
Deatwatch, in particolare, vi mette nei larghissimi panni degli eccezionali Space Marines, punta di diamante delle sterminate forze armate a disposizione dell'Imperatore dell'Umanità che dal lontanissimo Trono Dorato della Terra guida con la propria solo esistenza (anche se in stato di semivita) questi incredibili guerrieri semidivini.
Le regole sfruttano i precedenti tomi con analoga ambientazione (Dark Heresy e Rogue Trader in particolare) per marcare l'enorme differenza tra uno Space Marine e qualsiasi altra creatura senziente che un giocatore possa voler interpretare: i valori delle caratteristiche base, gli equipaggiamenti, le capacità, l'elenco di situazioni in cui uno Space Marines oltre ad eccellere semplicemente non viene nemmeno scalfito dalle avversità circostanti (veleni, zone colpite da radiazioni, e così via) sono tali e tanti da dare un senso quasi di reverenziale timore a chi si appresti a interpretare queste macchine di morte.
Le regole sono, come da tradizione Fantasy Flight, lineari e rapidamente padroneggiabili, ma allo stesso tempo... molto rapidamente vengono al pettine i nodi della mancata ottimizzazione e del playtesting piuttosto "asciutto".
Non avrete scampo: Deathwatch è enormemente gratificante per chi voglia finalmente provare e far provare qualcosa di nuovo, anche in termini di scala rappresentativa (i personaggi potranno essere perno decisivo di guerre che coinvolgono il destino di interi sistemi solari) e spesso altrettanto frustrante per i suoi numerosi "bug", zone grigie nel regolamento, difficoltà nel tarare le minacce per i pg.
Per farvi capire meglio, posterò successivamente qualche report di sessione, intanto godetevi qualche link:
Presentazione
Elenco prodotti per Deathwatch
Un tipico Space Marine

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